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Il Poema del Quarto Elemento
Castello Sforzesco - 06/10/2015
Nella splendida cornice del Cortile delle Armi
del Castello Sforzesco
la spettacolare rappresentazione del
Poema del Quarto Elemento
Con la regia di Monica Maimone
e le coreografie di Tiziana Cona
ci immergiamo in magico mondo
(clicca sulla foto per accedere alla galleria)
Il Poema del Quarto Elemento
Il Nume è un mortale che la stirpe di Atreo
catturò su una spiaggia battuta dal Favonio,
si tramutò in drago in leone in pantera,
in un albero e in acqua.
Perché l'acqua è Proteo.
E' la nube che sfugge al ricordo, è la gloria del tramonto
che rosso si insinua nei sobborghi,
è il Maelström che invessono i vortici glaciali,
e la lacrima inutile che offro alla tua memoria.
Nelle cosmogonie fu la segreta origine della terra
che nutre del fuoco che divora
degli dei che governano il Ponente e l'aurora.
Talete di Mileto e Seneca lo affermano
Il Mare e la fluttuante montagna che distrugge salde navi di ferro
non sono che tue anafore,
e il tempo irreversibile che ci ferisce e fugge,
acqua, è soltanto una fra tante tue metafore.
Fosti fra rovinosi venti, quel labirinto
senza muri e finestre i cui grigi sentieri lungamente sviarono il desiato Ulisse,
e la morte sicura e il caso indistinto.
Brilli come crudeli lame di scimitarra
e ospiti, come il sonno, incubi orrendi e mostri .
i linguaggi degli uomini ti aggiungono altro incanto
e la tua fuga ha nome Eufrate o Gange.
si afferma sacra l'acqua di quel secondo fiume
ma poichè i mari ordiscono tra loro oscuri scambi
e poichè il pianeta è poroso
a ragione è possibile pensare che ogni uomo si è bagnato nel Gange
e Quincey,vive nel tumulto dei tuoi sogni
lastricarsi gli oceani di popoli e di volti.
Hai lenito l'angoscia delle generazioni
hai lavato la carne di mio padre e di Cristo.
Acqua, io ti scongiuro.
Per questo sonnolento intreccio di armoniose parole che ti dico,
Ricordati di Borges l'amico, il nuotatore,
Non mancare al mio labbro nell'estremo momento.
Jorge Luis Borges
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